Lui & Lei
pioggia nel sole


12.04.2025 |
251 |
17
"Non attendi molto, il tuo desiderio è li’ tangibile davanti ai miei occhi ancora un poco appannati, impellente, per nulla discreto e mi scavalchi prendendomi così su quel lettino minuscolo..."
Per essere prima mattina fa già caldo. Il sole è come un richiamo naturale per me. Oriento il lettino in modo da avere solo un po’ di ombra sulla testa quindi do le spalle alla porta d'accesso al giardino. Distesa e libera da qualsiasi costrizione quasi mi addormento crogiolandomi nel calore dei benefici raggi solari, gli occhi chiusi, il respiro lento e tranquillo, i pensieri e il mondo col suo caos non esistono in questi momenti. Non mi accorgo neppure del tuo arrivo fino a che non sento una mano sulla mia coscia che la percorre interamente con un tocco leggero che mi fa sussultare.Apro gli occhi ed è quasi un grido quello che esce dalla mia gola… zitta o rischiamo che ci sentano… imperiosa e ferma la tua voce seppur bassa di tono. Sei già nudo, predatore del mio essere, statuario al mio fianco, gli occhi che si perdono sulla mia pelle dorata dal sole e dall’olio, lo percorrono tutto, avidi di possederlo. La carezza che prima era leggera come un soffio all’improvviso s’è fatta impertinente. Continuando a rimanermi a fianco, leggermente piegato su di me, quel tocco è sempre più invadente. Le tue dita passano e ripassano tra i due petali che stuzzicati e solleticati da quella danza alla fine cedono, dischiudendo il mio fiore che in un attimo ne diventa succube sottomesso.
Non mi dai tregua sai che così potrei impazzire, tu sei padrone io schiava. Ti diverte questo gioco e mi tieni in pugno manipolando a tuo volere i miei sensi, stabilendo tu le regole e i tempi del mio piacere. I miei occhi ti cercano e quasi ti implorano … indecisi se chiederti di smettere o di non smettere più e di farmi sempre più forte, mi costringo in un silenzio forzato trattengo il respiro ma il piacere che provo è traditore, mi mordo quasi la lingua per non urlare. Non mi dai tregua le tue dita mi fanno volare e morire allo stesso tempo. Non resisto più ed alla fine esplodo con un singulto, rivelo il mio piacere mentre ti inondo con uno schizzo dorato possente.
Mentre riprendo fiato aspettando che il mio corpo rallenti gli spasmi ti vedo, compiaciuto, vittorioso ma ancora più voglioso di prima.
Non attendi molto, il tuo desiderio è li’ tangibile davanti ai miei occhi ancora un poco appannati, impellente, per nulla discreto e mi scavalchi prendendomi così su quel lettino minuscolo. Poco importa se scomodo… la voglia oramai è fuori controllo. Ti accolgo avvolgendoti nel mio calore sempre più umido, ti muovi ritmicamente assestando colpi sempre più profondi, più potenti. Non ti ci vuole molto per raggiungere l’estasi più totale e per liberarti dentro di me, così come faccio io nuovamente. Tieni gli occhi fissi nei miei mentre l’urlo ti si strozza in gola. Attimi che sembrano non finire per poi abbandonarci entrambi sfiniti, uno sull’altro.
Momenti rubati i nostri, oasi di pace dai problemi che la quotidianità ci propone. Restiamo così ancora un poco, nessuno dei due vuole rompere quella pace seppur consapevoli della fragilità della nostra bolla di sapone.
Rumori ci raggiungono al di là del muro riportandoci alla realtà. Sorridiamo ansimando ancora, sfiniti ma non del tutto paghi. Nonostante tutto siamo stati bravi… la vicina forse non ci ha sentiti ma se anche fosse nulla può farci desistere...
…..continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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